24 novembre 2014

...i primi tre mesi nella pancia...

...Anche se ancora non si «vede» e non si «sente», lì dentro al buio, quel piccolo esserino sta già facendo innumerevoli progressi, sta crescendo, vi e si sta conoscendo e ha iniziato ad esplorare il mondo che lo circonda...
e quel mondo nascosto è pieno di stimoli, ricco di suoni, vibrazioni emozionali trasmesse, soprattutto dalla mamma, ma anche dal papà, odori, sapori e segnali luminosi. Tutto questo fa si che il sistema nervoso si attivi e si sviluppi, così da permettere al piccolo di immagazzinare sensazioni e percezioni, per sperimentarsi e stabilire una simbiosi fisica e mentale con i genitori.
Vi trovate nel primo trimestre, quello più fastidioso per la mamma, il fisico (e la mente) si deve abituare e deve accettare la nuova vita che sta crescendo dentro di sé…

  ...cosa combina laggiù il piccolo in questi primi tre mesi…

 

Avete iniziato a sentire il battito, che comincia proprio durante il secondo mese di gravidanza, lo/la avete visto attraverso l’ecografia, e il piccolo ha iniziato a prendere pian piano le sembianze umane.
Si delineano gli occhi, le prime strutture cerebrali, Si completa il sistema nervoso centrale e si costituiscono i principali centri del cervello.
Compaiono i primi riflessi, il piccolo può succhiare e stringere, inizia a mostrare ciò che gli piace e ciò che non preferisce.
Tutti gli organi sono completi, ora bisogna solo perfezionarli!. A partire dalla decima settimana il bambino è in grado di avvertire gli stimoli sulla sua pelle.
Anche la corteccia cerebrale comincia a crescere, fondamentale per lo sviluppo della personalità.
Il piccolo partecipa alla vita della mamma e del papà, è in grado di percepire le emozioni dei genitori.

Alla fine del terzo mese misura circa sette centimetri e pesa più o meno 250 grammi.

L’UDITO

Il piccolo percepisce i suoni attraverso il corpo sotto forma di onde sonore, grazie anche alla presenza del liquido amniotico, li sente con le orecchie ma anche con la pelle, vibrazioni piacevoli che percorrono tutto il corpicino come massaggi sonori che contribuiscono allo sviluppo fisico e psicologico.
oDurante la terza settimana inizia a formarsi l’orecchio.
fonte:www.focus.it
  • Nell’ottava settimana si forma la coclea (una componente dell'orecchio interno) e inizia a delinearsi l’orecchio medio.
  • Durante l’undicesima settimana si formano la membrana e il timpano.
Ai diversi tipi di suoni il piccolo risponde con diverse reazioni:
  • alterazioni del battito cardiaco,le voci di mamma e papà, basse e dolci, decelerano il battito, voci di estranei e troppo alte lo accelerano.
  • movimenti riflessi: il piccolo sobbalza, apre gli occhi, ritrae gli arti, si dirige verso la fonte sonora.
I suoni che percepisce il bambino sono interni, come il battito del cuore della mamma, il respiro, i borbottii dello stomaco, altri sono rumori esterni come le voci, la musica, i passi.
Tutto lo incuriosisce e lo coinvolge, ma soprattutto è incantato dalla voce di mamma e papà…

Rispetto alla voce materna, il bambino la sente come suono esterno, ma anche interno, che viene da un posto molto vicino, è quella che distingue più di tutte le altre, ed è quella che adora più di tutte le altre. Impara pian piano a conoscerla, le sue inflessioni, la sua dolcezza, coglie le differenze di tono, sa quando la mamma è stanca, ansiosa, felice, conosce i suoi stati d’animo!

La voce del papà ha un tono più grave, un timbro più caldo, può essere molto tranquillizzante per il piccolo e diversi esperimenti hanno dimostrato che aiuta nel consolidamento della struttura ossea.


IL TATTO

Nelle prime settimane di vita il tatto è il senso attraverso cui avviene la comunicazione prenatale tra genitori e bambino. Si parla di comunicazione psicotattile perché ciò che passa attraverso il tatto riguarda la sfera psichica, emozionale.
Mamma e papà trasmettono dolcezza, ma anche il proprio modo
di essere, viceversa il piccolo si farà conoscere attraverso i suoi movimenti, le sue risposte ai vostri «tocchi»…
  • Durante la settima settimana il tatto inizia a svilupparsi nella zona intorno alla bocca.
  • I recettori cutanei del caldo e del freddo si formano durante la decima settimana.
  • Durante l’undicesima settimana il tatto è presente sul viso, nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi (se tocchiamo il piedino, il piccolo contrae le dita o le allunga, ritrae la gamba).
 
fonte: www.congresso.sip.it

IL GUSTO

Le papille gustative compaiono intorno alla 12 settimana di gravidanza, il bambino inizia a ingerire il liquido amniotico e mostra gusti ben precisi!
Se viene iniettato nel liquido amniotico della saccarina, il piccolo inizierà a berlo più rapidamente, se invece inseriamo una sostanza amara smette di bere, fa le smorfie e cerca di chiudere la bocca.
Lo sviluppo del gusto è importante perché lo prepara al sapore del latte materno, ma è anche un imprinting per il futuro. Inizierà a conoscere e riconoscere i sapori dei cibi che la mamma mangia durante i nove mesi e che ritroverà una volta fuori dal mondo uterino.

L’OLFATTO

fonte:bambinostory.com
I nervi olfattivi si sviluppano intorno alla nona settimana di gravidanza, e verso la tredicesima sono presenti gli organi vomero-nasali, cellule sensoriali che servono a sentire gli odori in ambiente acquatico.
il piccolo annusa il cibo che mangia la mamma, gli odori che la circondano, il suo profumo.
Il neonato, alla nascita, riconosce l’odore della sua mamma!
È importante circondarsi di essenze gradevoli durante la gravidanza,gli odori raggiungono il liquido amniotico dando benessere al piccolo!

LA VISTA

Gli organi della vista sono quelli più lenti a svilupparsi, a 6-8 settimane di gravidanza il nervo ottico e l’iride sono formati, ma le palpebre restano fisse fino alla 26° settimana.
Prima di aprire gli occhi, il piccolo è già in grado di  attuare una visione alternativa,ad esempio durante l’amniocentesi percepisce l'entrata dell’ago nella pancia.

...il contatto e la comunicazione con il nostro piccolo può essere avviato già dai primi mesi, in qualche modo il corpo della mamma già comunica in modo silenzioso e inconsapevole con il mondo del bambino...è un dialogo fatto di scambi ormonali, di parole sussurrate, di "abituarsi" al nuovo, di pensieri leggeri...

 

…COOMING SOON…

nella prossima puntata vedremo come cambiano mamma e papà nei primi tre mesi di gravidanza…


 buona serata

     Donatella


fonti: io e il mio bambino, rivista.
Soldera G.,Conoscere il carattere del bambino prima che nasca, Bonomi Editore.
Ferrari A.G., La comunicazione e il dialogo dei 9 mesi, Edizinoi Mediterranee 

15 novembre 2014

...Tutte le mamme (ed i papà) sanno sempre cosa sia meglio per il loro bambino?

Buon pomeriggio...ieri mi sono imbattuta in questo post di una collega psicologa che mi ha fatto molto riflettere ...su parecchi libri che ho letto, e molte volte mi sono ritrovata anche io a crederlo, troviamo frasi che ineggiano ai meravigliosi "poteri magici" delle mamme e dei papà di riuscire a comprendere sempre e comunque le richieste dei loro piccoli...ciò porta le mamma, ma anche i papà, a chiedersi "ma perchè io non ci riesco?", ma perchè io non capisco questo mostricciatolo che vuole?"," ma siamo davvero dei buoni genitori?"...perchè una buona mamma sa, deve sapere, non può chiedere aiuto, bisogna farcela da soli...non c'è scampo!
Ma siamo sicuri? 
...vi invito a leggere le parole di Valentina Liuzzi e poi a riprovare a rispondere alla domanda "Ma tutti i genitori devono sempre sapere cosa sia meglio per i loro figli?"buona lettura...
 
 "...Tutte le mamme sanno sempre cosa sia meglio per i loro figli? No.
E a questo punto forse metà delle persone che ha aperto il post se ne è già pentito e ha cambiato lettura.
A chi è rimasto fiducioso o incuriosito: grazie.
Appartengo a numerosi gruppi virtuali di mamme, leggo numerosi post su blog, siti, pagine e profili dedicati alla maternità. Il filo rosso che spesso unisce genitori, blogger e professionisti è una convinzione resa assolutamente esplicita nelle parole: “Una mamma sa sempre cosa è meglio per il suo bambino, perché nessuno conosce tuo figlio meglio di te. Quindi fidati del tuo istinto”.
Chi oserebbe mai contraddire una simile affermazione? Non abbiatene a male: io oso.
Potrei scrivere pagine e pagine sul tema cedendo al mio modo di scrivere sempre tortuoso e prolisso, ma mi sono ripromessa di essere il più breve possibile perché ci tengo ad essere chiara e a fare in modo che molti arrivino alla fine di questo scritto: quindi procedo per punti (cosa che detesto fare!).
Primo.
La mia esperienza professionale diretta mi dà la possibilità di affermare che molte mamme invece che sentirsi rinforzate nelle loro competenze da una simile affermazione se ne sentono piuttosto oppresse e svilite.
Leggere e rileggere ovunque che ogni mamma, per il fatto stesso di essere mamma, acquisisca la capacità di decifrare sempre perfettamente i segnali, i bisogni, le emozioni dei propri figli e per questo elaborare il miglior modo possibile per sostenerli e aiutarli in caso di difficoltà può essere molto frustrante. Per chi?
Per una mamma che sta imparando a conoscere il proprio bambino. Per una mamma che si trova spaesata di fronte ad un cambiamento, ad una nuova acquisizione, ad un problema. Per una mamma che, proprio perché profondamente sintonizzata con suo figlio, può reagire ad una difficoltà del bambino sperimentando lei stessa uno stato di difficoltà. Per una mamma che si rende conto di non aver colto un segnale, di essere arrivata tardi alla comprensione di qualcosa che riguarda suo figlio.
Per una mamma che sente di non sapere. Alla quale viene detto che le mamme sanno. Sempre. Tutto.
Secondo.
Sempre per la mia diretta esperienza professionale (che peraltro è persino piuttosto breve) mi ha portato a lavorare in situazioni molto (molto, molto) difficili per alcune famiglie. Sono stata accanto per anni a madri che erano in profonda difficoltà non solo ad entrare in relazione con i propri figli, ma anche a prendere delle decisioni per loro nel quotidiano.
Non sto parlando necessariamente di situazioni di psicopatologia o gravissimo degrado sociale. No. Sto parlando (anche) di persone che divenute madri, per mille motivi, sono state sopraffatte dalla situazione e non sono riuscite a prendersi cura dei loro figli in maniera giudicata idonea nemmeno dalla legge.
Erano delle madri che non sapevano cosa fosse meglio per i loro figli. Ma erano le loro mamme.
Essere madre non ti rende una persona perfetta.

fonte: http://megliointre.blogspot.it/2013/05/dieci-anni-mano-nella-mano.html

Terzo.
Ogni giorno ogni persona sbaglia. Ogni giorno ogni madre sbaglia.
Voi psicologi, parrucchieri, idraulici, giornalisti, medici sapete sempre esattamente tutto tutto tutto del vostro lavoro?
Voi mogli, mariti, nonni? Voi donne e uomini? Sapete sempre come comportarvi in ogni circostanza per il solo fatto di essere quello siete? (Se qualcuno sta mentalmente rispondendo di sì può smettere di leggere questo post)
E allora perché mai una mamma, solo per il fatto di essere mamma…. “Una mamma sa sempre cosa è meglio per il suo bambino, perché nessuno conosce tuo figlio meglio di te. Quindi fidati del tuo istinto”?
Io vorrei rivendicare il diritto a:
  • Sentirsi completamente impreparate
  • Non capirci un accidenti di quello che succede
  • Non essere le uniche depositarie di ogni verità universale verso il proprio figlio
  • Sbagliare
E soprattutto:
Potersi fidare nel chiedere aiuto.
Ogni madre ha il diritto di sentire il bisogno di rivolgersi ad un professionista o ad un operatore di qualsiasi tipo. Non perché il professionista sia più competente di quella mamma rispetto al suo bambino e farà piovere a cascata le sue conoscenze sulla povera madre inetta. No! Proprio no.
Piuttosto perché ha competenze diverse. Ha una professionalità. Non è il genitore di quel bambino: ed è proprio questo alle volte che gli permette di aiutare quella famiglia.
Pediatri, psicologi, ostetriche, consulenti, medici non sono il nemico da combattere. Alcuni sono più o meno preparati di altri, alcuni più o meno empatici di altri. Ma una madre ha bisogno di sapere che di fronte ad una difficoltà non deve sapere tutto e risolvere tutto. Ci sono persone che possono aiutare madri, padri, bambini, famiglie.
Ultima cosa e poi mi eclisso.
Tutto quello che ho detto lascia pensare che io non abbia fiducia nelle competenze intrinseche di ogni madre (persona) ? Non è così.
Credo anche io che spesso le madri abbiano più risorse di quelle che credono e che il bambino sia un grande attivatore di queste risorse e competenze. Ma quanto è importante che una madre non venga lasciata sola nella scoperta di quello che può e sa fare? Quanto è importante che una madre, terrorizzata dall’accorgersi di non sapere sempre tutto, piuttosto che dissimulare delle super competenze, sappia che può chiedere aiuto? Infinitamente.
Io ho fiducia incondizionata nelle risorse delle madri e dei padri e nel loro umano rendersi conto che essere dei buoni genitori non significa sapere sempre tutto. "

          Buona Domenica

              Donatella 

 Fonti: http://www.nascerebeneviveremeglio.com/blog/

9 novembre 2014

...il miracolo della Vita...



...dopo la vena polemica e una piccola digressione, ritorniamo al nostro viaggio nella vita prenatale...
...penso che molti si ricorderanno del cartone animato "Siamo fatti cosi"...quando ho guardato questo bellissimo video del mitico Piero Angela mi sono sentita come il Capitano Pierre, all'interno del corpo umano ad osservare "Il Miracolo della Vita"...allora oggi come quei personaggi infiliamo le tute, entriamo nelle astronavicelle e iniziamo un viaggio nell'utero lungo 9 mesi...

Buona visione... 





5 novembre 2014

...riflessioni sul futuro...ovvero come essere combattivi già dalla pancia...

...da un po' di giorni mi sento arrabbiata, delusa dalle persone, dalle istituzioni, dal sistema che ci porta sempre di più ad essere delle macchine, senza emozioni, senza pensieri e senza speranze, anche, e soprattutto, in ciò che riguarda la gravidanza e la nascita...tutto è programmato, tutto è deciso, tutto puntato sul piano medico,scientifico ed economico...e proprio oggi, in modo provocatorio, posto questo pungente scritto di Alejandro Jodorowsky, un pugno nello stomaco...frasi che punto per punto ti portano a riflettere e a farti domande, brute ma efficaci, provocatorie che ti scuotono per un attimo...perchè è fondamentale che già dal concepimento si parta con la pancia, intesa come emozioni e sensazioni, e non con la testa...perchè è fondamentale ricominciare a rispettarci come esseri umani, di ritornare "all'essere"...
“Innanzitutto, dovresti avere il diritto di venire generato da un padre e da una madre che si amino, durante un atto sessuale coronato dal reciproco orgasmo, affinché la tua anima e la tua carne abbiano come radice il piacere. Dovresti avere il diritto di non essere considerato un incidente ne un peso, bensì un individuo atteso e desiderato con tutta la forza dell’amore, come un frutto che deve dare un senso alla coppia trasformandola in famiglia. Dovresti avere il diritto di nascere con il sesso che la natura ti ha dato (è sbagliato dire: “aspettavamo un maschietto e invece è arrivata una femmina”o viceversa”. Dovresti avere il diritto di essere preso in considerazione fin dal primo mese della tua gestazione. Sempre, in ogni momento la donna gravida dovrebbe accettare di essere due organismi in via di separazione e non uno solo che si espande. Nessuno può considerarti responsabile degli incidenti che potrebbero intervenire durante il parto. Quello che avviene all’interno dell’utero non è mai colpa tua...Dovresti avere diritto ad una profonda collaborazione: o la madre deve voler partorire tanto quanto il bambino o la bambina vogliono nascere. Lo sforzo sarà reciproco e bene equilibrato. Così come ad una pianta assetata si dà l’acqua quando manifesti un interesse hai diritto che ti venga data la possibilità di realizzarlo, affinché tu ti possa sviluppare sulla strada che hai scelto.
fonte:www.5.rsi.ch
Non sei venuto qui per realizzare il progetto personale degli adulti che ti impongono mete che non sono le tue, la principale felicità che ti offre la vita è consentirti di arrivare a te stesso. Dovresti avere il diritto di possedere uno spazio dove isolarti per costruire il tuo mondo immaginario, per vedere quello che vuoi senza che i tuoi occhi vengano limitati da una moralità effimera per ascoltare le idee che desideri anche se sono contrarie a quelle della tua famiglia. Sei venuto qui soltanto per realizzare te stesso. Non sei venuto ad occupare il posto di un morto, meriti di avere una nome che non sia quello di un parente scomparso prima della tua nascita: quando porti il nome di un defunto, è perché hanno innestato su di te un destino che non è il tuo, rubandoti la tua essenza. Hai il pieno diritto di non venir paragonato a nessuno, nessun fratello nessuna sorella vale più o meno di te, l’amore esiste quando si riconoscono le differenze fondamentali. Dovresti avere il diritto di venire escluso da ogni litigio familiare, di non venire preso come testimone nelle discussioni, di non essere il ricettacolo dei problemi economici degli adulti, di crescere in un ambiente pervaso di fiducia e sicurezza. Dovresti avere il diritto di venire educato da un padre e da una madre che la pensano allo stesso modo, avendo appianato le loro divergenze nell’intimità. Se divorziassero, dovresti avere il diritto di non essere costretto a guardare gli uomini con gli occhi risentiti di una madre ne le donne con gli occhi risentiti di un padre. Dovresti avere il diritto di non venire sradicato dal luogo in cui hai i tuoi amici la tua scuole, i tuoi professori prediletti. Dovresti avere il diritto di non venire criticato se scegli una strada che non rientra nei piani di chi ti ha generato, il diritto di amare chi desideri senza avere bisogno di una approvazione; e quando ti sentirai capace di farlo dovresti avere il diritto di lasciare il nido e andare a vivere la tua vita; di superare i tuoi genitori, di andare più avanti di loro, di realizzare quello che loro non hanno potuto fare, di vivere più a lungo di loro. Infine, dovresti avere il diritto di scegliere il momento della tua morte senza che nessuno ti mantenga in vita contro la tua volontà..."(La danza della realtà)
                                            
                                           Donatella

3 novembre 2014

...la vita nella pancia...


…sono sparita per qualche giorno…ho fatto un piccolo viaggio a Roma, e in questi giorni ho ricevuto la notizia di due nuovi/e piccoli/e in arrivo…è sempre emozionante avere queste belle notizie, mi danno una strana energia, tanta voglia di scoprire e conoscere e quel senso di attesa che poi ti accompagna per molti mesi!
…il nipotino di quattro anni, che ora aspetta il cuginetto,ha detto alla zia: “ma è vero che nella tua pancia c’è il cuginetto? io non ci credo zia, è troppo piccola!”…e in queste semplici parole ha espresso la difficoltà iniziale di tutti noi, di credere che davvero li dentro c’è una vita che si sta formando…è sempre strano ed emozionante pensare che sotto lo strato di cappotti, magliette, maglioni, pelle, organi c’è un piccolo esserino che giorno dopo giorno sta crescendo…
In questa tappa del nostro viaggio inizieremo ad entrare nel microcosmo nascosto dell’utero, un posto caldo, con luci basse e rosse, come una camera oscura, e come sottofondo il battito del cuore…inizia cosi la vita prenatale…

  • Durante il primo mese l'ovulo (ovocita) viene fecondato e si impianta nella cavità uterina, il piccolo comincia a costruire il suo nido, a cercare il suo posto nell’organismo della mamma, che comincia a modificarsi dal primo giorno. È già da questo momento che inizia a percepire le sensazioni e le emozioni dei suoi genitori.
  • Nel secondo mese il cuoricino del bambino inizia a battere, il corpo prende pian piano le sembianze umane, e cominciano a svilupparsi i cinque sensi. Si abbozzano gli occhi, le prime strutture cerebrali, il fegato, l'orecchio esterno, l'esofago, lo stomaco, i genitali esterni e la tiroide. Si completa il sistema nervoso centrale e si costituiscono i principali centri del cervello: talamo, ipotalamo e cervelletto. Compaiono i primi riflessi, il piccolo può succhiare e stringere, inizia a mostrare ciò che gli piace e ciò che non preferisce. È lungo circa 1,6 centimetri e pesa circa 1 grammo.
  • Durante il terzo mese si cominciano a distinguere bene le orecchie e il naso, si sviluppano le ossa, i muscoli e i nervi, la testa appare più grande del resto del corpo. Anche se non lo sentite, inizia a muoversi molto spesso e assaggia il liquido amniotico. Tutti gli organi sono completi, ora bisogna solo perfezionarli!. A partire dalla decima settimana il bambino è in grado di avvertire gli stimoli sulla sua pelle. Anche la corteccia cerebrale comincia a crescere, fondamentale per lo sviluppo della personalità. Il piccolo partecipa alla vita della mamma e del papà, è in grado di sentire agitazione, felicità o stress.Alla fine del terzo mese misura circa sette centimetri e pesa più o meno 250 grammi.
  • Nel quarto mese è possibile iniziare a sentire i primi movimenti, spesso paragonati ad uno sfarfallio, ad un leggero sussulto, man mano li riconoscerete sempre di più, e il bambino diventerà sempre più bravo nel farsi sentire. Da questo momento in poi si potranno iniziare i giochi nel pancione, si entrerà nel vivo della comunicazione prenatale che però, lo vedremo, inizia dal primo giorno del concepimento! 
fonte:bambini.guidone.it;www.lemamme.it;myrome.org;www.nove-mesi.it
  • Nel corso del quinto mese: il piccolo cresce, la vita intrauterina è l’allenamento per quello che lo aspetta fuori, succhia il pollice, assaggia i sapori che la mamma gli manda attraverso il cibo, ascolta quello che accade dentro e fuori la pancia, si tocca, esplora la sua “casetta”, gioca con il cordone ombelicale.
  • Durante il sesto mese nel cervelletto, organo deputato alla coordinazione motoria, inizia a svilupparsi la corteccia. I rumori forti suscitano nel piccolo un misto di spavento e curiosità, si calma se la mamma parla con dolcezza e canta una canzoncina. A volte può avere il singhiozzo. Il peso arriva a 640 grammi e la lunghezza è di circa 29 cm.
  • Nel settimo mese le palpebre sono già separate e comincia ad esercitare la vista. Anche se gli giunge solo una parte della luce diurna, il bambino è sensibile alla luce. Se sulla pancia viene puntata una forte luce, ad esempio una torcia elettrica, il bimbo guarderà con curiosità in quella direzione.
  • Nel corso dell’ottavo mese il piccolo si stabilirà nella posizione idonea per il parto. In quest'ultima fase di gravidanza il bambino crescerà molto e con esso la pancia che sarà pronunciata ed evidente
  • Nel nono mese la pelle del bambino appare di colore roseo e meno rugosa rispetto ai mesi precedenti; è più liscia anche se ancora ricoperta da lanugine e da vernice caseosa, una sostanza bianca che si potrà osservare al momento della nascita; il piccolo inizia a sperimentare la respirazione. I movimenti sono più rari, dato che lo spazio disponibile è poco e saranno simili ad uno strisciamento.
Nell'ultimissimo periodo il piccolo si prepara per l’uscita, scende nel canale del parto; la testina si incanala nella cervice uterina assume la posizione fisiologica che precede l'espulsione. 

…abbiamo soltanto iniziato a vedere cosa succede all’interno della pancia, avremo il modo e il tempo di approfondire tanti aspetti: lo sviluppo dei sensi, l’attaccamento precoce in gravidanza, cosa ricorda il bambino di questi mesi, come li vivono la mamma ed il papà…e tutto ciò che può interessarvi e incuriosirvi di questo periodo così speciale…

è importante ricordare che il bambino che nasce ha già un passato di nove mesi che influenzerà la sua vita futura…e come possiamo affermare il contrario rileggendo tutto il percorso di crescita che questo piccolo gigante fa in soli 9 mesi!
Dott.: (indicando lo schermo) Ecco il suo bambino, lì c'è una mano e un braccio e lì ci sono i piedi.
Mamma: (estasiata) Oh Juno, guardali…
Leah: Accidenti che mappamondo che ha per testa quel coso… è il figlio di Alien.
Juno: Se permetti io sono un veicolo di santità, tu nella pancia hai soltanto cibo messicano!
                                  (dal film Juno)
                                                                                                        Donatella

Fonti:La comunicazione e il dialogo dei nove mesi, G.Arrigoni Ferrari
      Avremo un bambino, J. Balaskas
      La straordinaria avventura di una vita che nasce, P.e A. Angela