Fonte: www.camillaparolin.com |
È davvero importante imparare a relazionarsi con il nostro bambino sin dall'inizio della gravidanza attraverso la relazione concreta e l’esperienza diretta.
Anche il bambino prenatale ha il diritto di essere ascoltato, capito, accettato e amato così com’è, ricevendo adeguate risposte ai suoi messaggi, sostegno e apprezzamento positivo nelle sue iniziative.
L’educazione prenatale è la promozione di una buona relazione nella famiglia in formazione.
Per giungere a questo scopo il corso si propone di fornire alla coppia e alla famiglia adeguate informazioni sulle loro competenze e sulle capacità che il bambino ha di mettersi in relazione con loro e di vivere la propria esistenza fisica e psichica a partire dai nove mesi di gravidanza.
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Il dialogo dei 9 mesi
Comunicare
con il bimbo in utero è un percorso di conoscenza reciproca che
promuove il bonding, la formazione del legame di attaccamento, unico e
personale, tra mamma, papà e bambino, base per ogni adulto che diventa
genitore ed ogni neonato che viene al mondo.
La comunicazione prenatale coinvolge anche i papà che, scoprendo la possibilità di entrare in contatto con il loro bimbo già durante la gravidanza, si sentono meno esclusi da un processo considerato prettamente femminile e vengono facilitati così all'entrata nel loro "ruolo di papà".
La comunicazione prenatale coinvolge anche i papà che, scoprendo la possibilità di entrare in contatto con il loro bimbo già durante la gravidanza, si sentono meno esclusi da un processo considerato prettamente femminile e vengono facilitati così all'entrata nel loro "ruolo di papà".
Il
dialogo avviene attraverso il contatto fisico: massaggiando, cullando, e anche
giocando con il piccolo nel pancione.
Si può utilizzare la voce, attraverso suoni semplici, monosillabici o ripetitivi, ninne nanne, abbinandoli a modalità e tempi specifici. Possiamo parlargli, leggergli una storia (alcuni esperimenti hanno mostrato come i bambini riconoscano, una volta nati, la storia raccontata dalla mamma nell'ultimo trimestre) o cantargli una ninna nanna, che diventano così elementi di continuità tra il prima e il dopo la nascita.
Si può utilizzare la voce, attraverso suoni semplici, monosillabici o ripetitivi, ninne nanne, abbinandoli a modalità e tempi specifici. Possiamo parlargli, leggergli una storia (alcuni esperimenti hanno mostrato come i bambini riconoscano, una volta nati, la storia raccontata dalla mamma nell'ultimo trimestre) o cantargli una ninna nanna, che diventano così elementi di continuità tra il prima e il dopo la nascita.
La
comunicazione con il bimbo nel pancione è una straordinaria possibilità, a
disposizione di mamma e papà, per sviluppare e dare spazio alle competenze innate e a quella sfera degli
affetti fondamentali per divenire genitori.
Benefici del corso di accompagnamento alla nascita
L’educazione
prenatale e l’accompagnamento alla nascita sono importante da vari punti di
vista:
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- Fisico, perché aspira a far nascere individui fisicamente sani;
- Psichico, perché mira alla formazione sana della psiche dell’individuo e di caratteri forti ed equilibrati;
- Sociale, perché è molto importante per la vita della comunità;
- Preventivo, in quanto una gravidanza trascorsa felicemente, serenamente e amorevolmente facilita il parto, evita traumi psichici e nascite pre-termine.
- Accresce le competenze genitoriali nella coppia;
- Permette una conoscenza reciproca prima della nascita;
- Rafforza le competenze materne e paterne nella relazionale con il bambino da prima a dopo la sua nascita;
- Vengono poste le basi per lo sviluppo fisico e psichico futuro del bambino;
- Coinvolge e sostiene da subito la figura del padre nella relazione con il figlio;
- Aumenta la consapevolezza, l'armonia e l'amore nella coppia.